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Sono le 18.30 di domenica 30 maggio 1943, presso il laboratorio di Los Alamos, solo poche persone si attardavano nei locali a chiudere il lavoro della giornata. Frank Biondi andava a chiamare, Richard Chase Tolman, per dirgli di smettere di lavorare ed invitarlo a bere una birra presso il circolo ufficiali della base, ma lo ha trovato riverso sulla scrivania. Biondi, nel vederlo, aveva pensato ad un malore, invece, si accorgeva che per il suo collega non c'era più nulla da fare: era irrimediabilmente morto. Il corpo di Tolman era altamente radioattivo ed un chimico, così esperto e prudente come lui, non avrebbe mai commesso lo sbaglio di esporsi alla radioattività senza protezioni. Inoltre, il tasso di radioattività era tale che si poteva escludere subito un evento accidentale: qualcuno si era servito delle radiazioni per porre fine alla vita del consigliere scientifico del Progetto Manhattan.